
Alberto Campo Baeza in Melilli: Bauen mit Licht im Sant'Antonio Pirrera

REDAZIONE | PRESS RELEASE
Un maestro dell'architettura contemporanea incontra un luogo senza tempo. Nella Pirrera Sant'Antonio – la suggestiva Cava del Barocco incastonata nei Monti Climiti – si svolgerà la lectio magistralis di Alberto Campo Baeza, architetto madrileno tra i più autorevoli della scena internazionale. Il titolo, Construir con la luz, racchiude l'essenza di un pensiero progettuale che ha fatto della luce, del silenzio e della gravità i suoi "assoluti ed eterni".

E(x)terna | Lectio magistralis di Alberto Campo Baeza: Construir con la luz
Nell'ambito di E(x)terna, ciclo di iniziative dedicate alla terza missione e al dialogo tra università e territorio, in collaborazione con il Comune di Melilli e con la Fondazione Museo Pino Valenti da Melilli come partner, si terrà la lectio magistralis del prof. Alberto Campo Baeza, uno dei più autorevoli architetti contemporanei.
📅 4 dicembre 2025, ore 16.30 📍 Pirrera Sant'Antonio – Cava del Barocco, Melilli (SR)

Un luogo straordinario
Immersa nel cuore dei Monti Climiti, la Pirrera Sant'Antonio – Cava del Barocco è una cava ipogea di circa 2.500 m², interamente modellata a mano dai pirriaturi. Le sue volte alte fino a 27 metri e la pietra luminosa che ricostruì Melilli dopo il terremoto del 1693 raccontano una storia di fatica, ingegno e memoria. In questo scenario unico prenderà vita un incontro irripetibile, dove architettura e paesaggio dialogano attraverso la luce.
Un incontro irripetibile
La lectio magistralis Construir con la luz offrirà al pubblico l'opportunità di confrontarsi con uno dei maestri dell'architettura contemporanea, in un contesto che ne amplifica il pensiero: uno spazio scavato nella roccia, dove la luce e le ombre disegnano architetture naturali.
Il maestro Alberto Campo Baeza
Nato a Valladolid nel 1946, Campo Baeza ha sviluppato fin dagli anni del tardo franchismo un pensiero progettuale autonomo e radicale. La sua architettura si distingue per forme pure e rigorose, calibrate nei rapporti pieni/vuoti; edifici introversi, scavati nella materia, con patii e corti interne come dispositivi di luce e silenzio; un lessico purista e astratto, figlio del "less is more" di Mies, ma radicato nel vernacolare mediterraneo.
Dalle prime opere – il Municipio di Fene, gli asili di Onil e Aspe – fino alla celebre Casa Gaspar (Cadice, 1992), Campo Baeza ha definito un linguaggio personale e inconfondibile, in cui la luce diventa protagonista assoluta.
Chi è Alberto Campo Baeza
Architetto madrileno, nato a Valladolid nel 1946, Campo Baeza si forma negli anni del tardo franchismo, affermando da subito un pensiero progettuale autonomo e radicale. La sua architettura si caratterizza per la ricerca di forme pure, rigorose nelle proporzioni e nei rapporti pieni/vuoti. Predilige edifici introversi, scavati nella materia, dove patii e corti interne diventano dispositivi fondamentali per accogliere luce, silenzio e gravità: elementi considerati dallo stesso autore come "assoluti ed eterni". Dalle prime opere – come il Municipio di Fene e gli asili di Onil e Aspe – in cui emergono tracce delle "cattedrali bianche" lecorbuseriane, fino a lavori più maturi come la celebre Casa Gaspar (Cadice, 1992), Campo Baeza definisce un linguaggio personale e inconfondibile. Il riferimento vernacolare mediterraneo, filtrato attraverso un processo di sottrazione figlio del less is more di Mies, diventa un lessico purista, astratto, in cui la luce è protagonista assoluta.
Un incontro irripetibile in un luogo senza tempo La lectio magistralis offrirà al pubblico l'opportunità di entrare in dialogo con uno dei maestri dell'architettura contemporanea, in un contesto che ne amplifica il pensiero: uno spazio scavato nella roccia, dove la luce e le ombre disegnano architetture naturali.
Jeder Mensch wird in ein Meer von Wahrnehmungen hineingeboren. Das Bewusstsein ist das erste Ufer, das wir berühren: ein zerbrechlicher Landeplatz, der es uns erlaubt, „Ich“ zur Welt zu sagen. Doch Bewusstsein ist kein statischer Zustand: Es ist Bewegung, ein Fluss, der sich in jedem Augenblick erneuert. Es ist die Fähigkeit zu erkennen, dass wir leben und dass…
„Künstliche Intelligenz ist weder der Feind der Menschheit noch ihr Ersatz. Sie ist ein Spiegel, der uns zeigt, wer wir sind und wer wir werden könnten. Sie wird es nicht schlechter machen als wir, sie wird es nicht besser machen als wir: Sie wird es anders machen. Und in diesem Unterschied, wenn wir lernen, ihn zu nutzen, werden wir eine neue Form der Menschlichkeit finden.“
Nicht alle Künstler versuchen, den Fluss der Zeit anzuhalten : Manche jagen ihn wie ein wildes Tier, andere durchströmen ihn wie einen reißenden Fluss. Thomas Dhellemmes gehört zur zweiten Gruppe: Seine Fotografie ist kein Akt der Fixierung, sondern der Bewegung. Er friert den Moment nicht ein, er lässt ihn fliehen. Er konserviert ihn nicht, er...




